La storia della Pantera

La volante della polizia di stato, da sempre vicina al cittadino

Il brand Polizia Sportswear, si ispira iconicamente alla Pantera, simbolo storico da sempre presente anche stilisticamente, nei modelli delle auto della “Volante della Polizia”. Un’immagine fortemente rappresentativa e di grande impatto.

Un auto iconica, che rappresenta da sempre, la presenza del corpo della Polizia sul territorio a protezione e supporto dei cittadini.

Di seguito alcuni dei modelli più rappresentativi della volante, che hanno segnato la storia di questa auto fino ai giorni nostri.

Polizia Sportswear la storia e l'ispirazione di un brand.

Nelle versioni 1900 TI e 1900 TI Super “Speciale”, la Polizia ebbe in dotazione circa 400 esemplari dell’Alfa Romeo riconosciuta unanimemente come la prima pantera.

Con le sue linee aggressive e sinuose, il colore nero e i fendinebbia gialli, l’auto era perfetta nel ricordare sagoma e occhi del felino.

Polizia Sportswear la storia e l'ispirazione di un brand.

Nata nel 1962, dalla matita di Giorgetto Giugiaro, l’Alfa Romeo 2600 Sprint è un coupé a due porte e quattro posti e, senza dubbio, tra le più affascinanti Gran Turismo protagoniste del decennio.

Il frontale aggressivo, ricco degli stilemi tipici di casa Alfa, e la presa d’aria sul cofano motore testimoniano la vocazione sportiva dell’auto che vantava 145 CV, capaci di spingerla fino a 197 km/h.

Polizia Sportswear la storia e l'ispirazione di un brand.

Autentica icona a quattro ruote, l’Alfa Romeo Giulia Super 1600 porta in dote quasi vent’anni di onorato servizio ed è considerata la regina delle pantere.

Una consacrazione raggiunta anche per essere stata al centro di spettacolari inseguimenti, spesso trasferiti dalla realtà operativa agli schermi cinematografici

Polizia Sportswear la storia e l'ispirazione di un brand.

Presentata a Taormina nel 1977, la Giulietta era una berlina compatta.
Con l’inedita linea a cuneo della carrozzeria, suscitò pareri discordanti negli alfisti più conservatori.
La vettura, anche in virtù della coda tronca che favoriva l’agilità e garantiva una minor sensibilità ai cambi di traiettoria, fu impiegata come Volante e preferita all’Alfetta (che rimase appannaggio della Polstrada) per l’utilizzo nelle città.

I motori erano moderni monoblocco con testata in lega leggera, avevano quattro cilindri in linea e due valvole per cilindro, due carburatori doppio corpo per l’alimentazione e cambio a cinque marce.
Nella motorizzazione 1.6 – la Polizia di Stato ebbe in flotta anche la 1.8 – il propulsore erogava 109 CV.